Venerdì 10 febbraio alle ore 21 sarà protagonista sul palco del Circolo artistico di Corso Italia nell’ambito del ciclo “Conversazioni con Andrea Scanzi”, per un’intervista pubblica condotta dal giornalista aretino, direttore artistico della manifestazione. Introducono Marco Meacci, ideatore del festival, e il giornalista Mattia Cialini. Ingresso libero
Un grande giornalista al servizio della letteratura. Massimo Carlotto, 60 anni, è tra le penne più celebri del noir italiano. Dalle pieghe dei suoi romanzi sgorga vita vissuta, frutto di un’indagine accurata, di analisi e sintesi, trasposte su carta con eccezionale impatto. Domani, venerdì 10 febbraio alle 21, sarà protagonista sul palco dell’Arezzo Passioni Festival al Circolo artistico di Corso Italia nell’ambito del ciclo “Conversazioni con Andrea Scanzi”, per un’intervista pubblica condotta dal giornalista aretino, direttore artistico della manifestazione. Introducono Marco Meacci, ideatore del festival, e il giornalista Mattia Cialini. Ingresso libero. Al centro della conversazione ci sarà l’ultimo libro di Carlotto, il thriller “Il Turista”, edito da Rizzoli.
Dopo i noir, il primo thriller. Sotto quale impulso è nato questo romanzo?
“Il volume è stato scritto rispondendo all’esigenza di rendere il male sotto una luce diversa. In questo caso, il male è accecante ed è sotto luce del sole. Metto le carte in tavola, sin dall’inizio”.
Il serial killer è una figura “normale”.
“Si tratta di uno psicopatico che riesce a stare nella società, difendendosi attraverso una maschera. Finge di essere normale”.
C’è un personaggio invisibile e decisivo: il Caso.
“Spesso si tende a sottostimarne l’importanza. In questo romanzo è ben presente”.
Venezia, perché?
“Sono nato a Padova e conosco benissimo Venezia. Una città meravigliosa che il turismo di massa sta distruggendo. E’ un luogo a cui sono molto legato e mi sembrava l’ideale contesto per le vicende narrate ne Il Turista”.
L’essere giornalista influenza il suo modo di scrivere romanzi?
“Sono uno scrittore che usa le tecniche del giornalismo d’inchiesta per raccogliere materiale per i miei romanzi. Ma sono e rimarrò un romanziere”.
E’ già stato ad Arezzo, torna volentieri?
“Moltissimo, anche perché Arezzo porta fortuna: ho già fatto delle presentazioni ed è sempre andata molto bene. E poi apprezzo molto la terra toscana, che frequento spesso”.
La manifestazione è sostenuta da Atlantide Audiovisivi, Sabot, Italpreziosi, Prodigio Divino, Vogue Hotel, ristorante La Pieve, La Feltrinelli Point Arezzo, L’occhialaio, Centro di estetica di Sonia dalla Ragione e da Banca Valdichiana. Nell’occasione sarà presente l’associazione Ragazzi speciali onlus con i prodotti de La Conserveria, un progetto per creare occupazione rivolto a giovani diversamente abili, in particolare affetti da autismo. L’evento sarà trasmesso in diretta facebook sulla pagina fan Arezzo Passioni Festival. L’appuntamento successivo del ciclo “Conversazioni con Andrea Scanzi” è fissato per la prossima settimana, sempre al circolo artistico di Arezzo: venerdì 17 febbraio alle 21 arriva Marco Malvaldi per presentare la raccolta Sei casi al BarLume, edita da Sellerio.