Danza, cultura, cinema, arte. Il Passioni Festival accende i riflettori sulla Fortezza Medicea con la mostra-evento “Da Piero a Pier Paolo, fotogrammi d’arte” inaugurata sabato 25 giugno e visitabile gratuitamente fino a giovedì 30 giugno. La mostra sarà il perno intorno al quale ruoteranno tutti gli eventi, dislocati tra l’Arena Eden e la Fortezza, che il Passioni Festival – ideato da Marco Meacci e giunto quest’anno alla sua decima edizione – offrirà nei prossimi giorni.
Il vernissage è stato introdotto da un suggestivo balletto da parte delle ballerine del “Centro Danza Spazio Performativo” di Perugia, in collaborazione con l’associazione culturale aretina “Progetti per la Danza”. Presenti all’inaugurazione anche Anna Pagano, presidente dell’associazione culturale “Progetti per la Danza”, e la professoressa Paola Menghini del Liceo Artistico di Arezzo che ha contribuito alla realizzazione della mostra.
Presenti al taglio del nastro il fondatore del Passioni Festival Marco Meacci, il regista e curatore della mostra Alessandro Perrella, il direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Lorenzo Cinatti, il presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena Massimo Guasconi, il vice direttore di Confcommercio Arezzo Catiuscia Fei, il consigliere comunale Simon Pietro Palazzo e il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli.
“Festeggiamo la decima edizione, un grande traguardo per una manifestazione come la nostra – ha detto l’ideatore e fondatore del Passioni Festival Marco Meacci – e festeggiamo alla grande dedicando totalmente questa edizione a Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita. Abbiamo voluto svelare lo straordinario rapporto che Pasolini aveva con Arezzo e in particolare l’influenza degli affreschi di Piero della Francesca sulla sua cinematografia. La mostra racconta tutto questo e gli eventi che sono in programma nei prossimi giorni in Fortezza e all’Arena Eden, tutti ad ingresso gratuito, hanno come filo conduttore questo straordinario intellettuale, il suo rapporto con Piero della Francesca e con la città di Arezzo e la sua provincia”.
“Sono onorato ed orgoglioso di aver partecipato alla realizzazione di questa mostra – ha detto il curatore Alessandro Perrella – e spero di esserci riuscito. Ma una cosa che ci tengo a dire è che “Da Piero a Pier Paolo, fotogrammi d’arte” non finisce in Fortezza. Questa è una mostra itinerante, e ci sono già quattro o cinque città che hanno deciso di ripetere l’evento e mi farebbe piacere portarla in giro per l’Italia. Oggi pare che il mondo intero abbia un debito da saldare nei confronti di Pasolini, qui invece abbiamo voluto prendere una sua parte intellettuale, di anima, che aveva nei confronti di Piero della Francesca, la quale deriva a Pasolini da un suo maestro, il grande storico dell’arte Roberto Longhi. Fu lui a suggerire a Pasolini di venire ad Arezzo per sciogliere i dubbi sui costumi che avrebbe dovuto usare per il film “Il Vangelo secondo Matteo”. I dubbi furono sciolti e attraverso la sua cinematografia Pasolini è diventato universale”.
“Il Passioni Festival si è ormai affermata come una delle manifestazioni culturali più interessanti nel panorama aretino – ha detto il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli – ed è importante che questo Festival continui ad esserci, perché in queste dieci edizioni ha portato ad Arezzo le personalità più importanti della cultura italiana. Il binomio Pasolini Piero della Francesca è molto affascinante e interessante e spero possa rendere orgogliosi tutti gli aretini. Viva il Passioni Festival”.
“Festeggiare la decima edizione del Passioni Festival è un evento – ha detto il consigliere comunale Simon Pietro Palazzo – perché oggi è importante ripartire. Personalmente declino il successo di eventi come il Passioni su tre direttrici: continuità, comunità e cultura. Avere la forza di continuare a realizzare un evento così importante non è da poco, così come far sì che la cittadinanza senta suo l’evento. E infine, ma non meno importante, la ripresa della cultura, in una città come Arezzo che ancora può dare tantissimo sotto questo punto di vista. Oggi abbiamo riscoperto il grande amore di Pasolini per Piero della Francesca, e questo deve essere un punto di partenza per riscoprire tanti segreti di questa terra che fanno di Arezzo una delle capitali italiane della cultura”.
“La Fortezza quest’anno è piena di contenuti e le porte saranno sempre aperte a proposte di qualità come quelle del Passioni Festival – ha detto il direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Lorenzo Cinatti – ringrazio personalmente e a nome della Fondazione il Passioni Festival per aver proposto la mostra e spero che in futuro ci siano altre occasioni per lavorare insieme”.
“Ci siamo affiancanti al Passioni fin da subito, sostenendola insieme alle associazioni di categoria – ha detto il presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena Massimo Guasconi – un’iniziativa che potesse valorizzare una figura come quella di Pier Paolo Pasolini, e il suo legame con il territorio aretino, ci è piaciuta fin da subito”.
“Fin dal suo esordio siamo sempre stati al fianco del Passioni Festival – ha detto il vice direttore della Confcommercio Arezzo Catiuscia Fei – perché secondo noi è molto importante stare al fianco di tutte quelle persone, enti e istituzioni che vogliono promuovere la città dal punto di vista culturale e turistico. Credo che il Passioni sia stato ed è tutt’ora un raro evento in cui si ritrova un bel mix di cultura, musica, letteratura e cinema. Questa città ne ha davvero bisogno”.