Grande affetto per il regista prima della proiezione dell’ultimo film “C’é tempo”. Quanti aneddoti raccontati al collega Michele Picchi in un evento pubblico all’Eden che sigilla la due giorni del festival apertasi con la presentazione del libro “Proletkult” alla Casa dell’Energia con il collettivo Wu Ming. Chiusura del circuito invernale domenica 24 marzo al Circolo artistico con il reading di Ascanio Celestini e Giovanni Albanese
I biglietti sono andati esauriti ore prima dell’inizio della proiezione: cinema Eden di Arezzo sold out per l’ultimo film di Walter Veltroni, “C’è tempo”, con Stefano Fresi. L’arrivo del regista, che si è intrattenuto mezz’ora con il pubblico raccontando i retroscena della pellicola, è stato l’asso nella manica di questo evento targato Passioni Festival, proposto come “chicca” a sorpresa tra le serate di Wu Ming di giovedì 14 (altra grande partecipazione di pubblico) e l’evento conclusivo del circuito invernale 2018/2019, che vedrà protagonisti domenica 24 marzo al Circolo Artistico di Corso Italia 108, Ascanio Celestini e Giovanni Albanese, con il reading dal libro “L’Armata dei senzatetto”.
Appuntamento fissato alle 21, Veltroni – amico del Passioni Festival, presente sin dalla prima edizione del 2013 – è arrivato puntuale ad Arezzo. Ad accoglierlo, oltre alla sala gremita, gli organizzatori del Festival, Marco Meacci – ideatore della manifestazione – che l’ha introdotto, e il giornalista Mattia Cialini. Poi il microfono è passato a Michele Picchi, regista romano giunto ad Arezzo per l’occasione, già protagonista al Passioni Festival (nel 2014 fu proiettato il suo film “Diario di un maniaco perbene” con Giorgio Pasotti), che ha intervistato Veltroni a proposito di “C’è tempo”, storia di un adulto non ancora cresciuto (Stefano Fresi) e di un bambino troppo maturo per la sua età. Costretti a viaggiare insieme, l’adulto creativo e il bimbo serioso, impareranno a conoscersi meglio e a venirsi incontro. “Il tema dell’infanzia – ha detto Veltroni – mi sta particolarmente a cuore. E purtroppo gli adulti tendono a sottostimare le capacità dei piccoli, percependoli come argilla da plasmare a piacimento. Ma i bambini non sono scatole vuote e noi dovremmo imparare ad ascoltarli”. Tra gli aneddoti emersi durante la serata, le cinquanta citazioni cinematografiche disseminate nel film. Una su tutte: “C’è lo stesso grammofono de La vita è bella di Roberto Benigni”. Applausi, poi buio in sala.
Un successo di pubblico e di calorosa partecipazione per il Passioni Festival – presenti tra gli altri il presidente di Estra Francesco Macrì e l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli – che si aggiunge a quello della serata precedente, quando alla Casa dell’Energia di via Leone Leoni si è tenuta, in collaborazione con Nuova Energia, la presentazione del romanzo Proletkult, l’ultima fatica letteraria del collettivo di scrittori Wu Ming, edita da Stile libero di . Einaudi. Gli autori, prendendo spunto dal libro che apparentemente parla di tematiche lontane (l’Unione Sovietica degli anni Venti e gli extraterrestri) hanno avuto modo di riflettere su temi di stretta attualità come ecologia, potere, cultura e potenzialità inespresse del collettivismo.
Gli eventi del Passioni Festival sono in collaborazione con Atlantide Adv, la Feltrinelli Point di Arezzo, Nuova Energia, Estra, Sabot, hotel Vogue e ristorante La Pieve.