“Grazie Arezzo, grazie Passioni Festival. Ogni volta, esibirmi davanti ai miei amici, ai miei familiari è un’emozione incredibile”. Andrea Scanzi riceve l’abbraccio della sua città ed è di nuovo tutto esaurito all’arena Eden per la seconda giornata dell’Arezzo Passioni Festival. Quattrocento persone in piedi per applaudire l’esibizione del giornalista del Fatto quotidiano che, accompagnato dalla chitarra e dalla voce di Filippo Graziani, ha interpretato lo spettacolo “Fuochi sulla collina”, un omaggio al talento sconfinato di Ivan Graziani. “Se c’è una parola – esordisce Scanzi – che può raccontare bene Ivan Graziani è ‘unicità’: non c’è niente di canonico, niente di normale in lui. I cantautori italiani provengono solitamente da una grande scuola: quella di Milano, quella di Genova. Lui è abruzzese. Unico è anche tutto il resto: la voce, lo stile chitarristico, gli occhiali rossi, la gestualità”
Un racconto intenso, quasi due ore di narrazione appassionante. La città degli studi, Urbino, la passione per l’arte, per la pittura e per il disegno. L’impegno svincolato da etichette politiche. L’ironia, i riferimenti al sesso. Il disincanto e la critica sociale. Il “fuoco sulla collina” – cantato nella canzone omonima – che sembra rivoluzione, ma che è semplicemente moda: tanto carina quanto vuota. Un crescendo di emozioni, anche grazie alle canzoni interpretate dal figlio di Ivan, Filippo: stesso timbro e grande abilità chitarristica.“Lugano addio” in chiusura è applauditissima, costringendolo a un doppio bis: “Pigro” e “Firenze canzone triste”. Poi la standing ovation.
“Festa doveva essere e festa è stata – ha scritto a caldo su facebook Andrea Scanzi -. Un grande abbraccio a Ivan Graziani dal Passioni Festival. Tutto esaurito. Tanto affetto, tanta gente, tanta bellezza. È stato bello, una volta di più. Un’altra gioia per Fuochi sulla collina. Grazie, Arezzo”.
La seconda giornata all’Eden era iniziata con la divertente presentazione del libro “Rainbow Republic”, scritto da Fabio Canino. L’autore, intervistato dalla giornalista Dory D’Anzeo, ha immaginato un paese in default economico progressivamente acquistato dalla comunità omosessuale globale. Uno Stato con regole nuove, senza polizia del buoncostume, ma quella del buongusto, senza bullismo, né pregiudizi. Il racconto del libro è stato inframezzato da tre siparietti musicali interpretati dalla drag queen Citronella (al secolo Mauro Ravetto). E’ stata anche l’occasione per avviare un dibattito sulle discriminazioni nella società contemporanea e sui diritti civili.
Domani, domenica 24 luglio, chiusura dell’Arezzo Passioni Festival 2016 nella cappella della Madonna del Duomo Vecchio, in via Oberdan 61, a due passi da piazza Sant’Agostino. L’evento finale vedrà protagonista il grande romanziere Andrea Vitali. Scrittore di enorme successo: le sue storie, in apparenza “piccole”, sono in grado di aprire squarci di grandissima letteratura. Milioni di copie vendute e stile inconfondibile, Vitali presenta la sua ultima fatica: “Le mele di Kafka”. Una carrellata di personaggi memorabili, disegnati con precisione a partire da una cruciale partita di bocce. Presentano Silvia Crocini e Guido Albucci.
L’Arezzo Passioni Festival è una manifestazione ideata da Marco Meacci e realizzata con il patrocinio della Regione Toscana, della Camera di Commercio di Arezzo e del Comune di Arezzo e con il contributo di Sabot, Prodigio Divino, Tenuta Sette Ponti, il ristorante Le Chiavi d’Oro, Valdichiana Outlet Village e in collaborazione con Le Rotte Ghiotte, Vogue Hotel, Officine della Cultura, Cinema Eden, Radio Italia 5, Feltrinelli Point di Arezzo, Poggi Arte e Studio, Tuscanative – enogastrobiciteca.
TAG: andrea scanzi Arezzo Passioni Festival scanzi