Il Passioni Festival, giunto quest’anno alla decima edizione, è entrato nel suo vivo. A distanza di poco più di due giorni dall’inaugurazione, la mostra-evento “Da Piero a Pier Paolo, fotogrammi d’arte” allestita per l’occasione in Fortezza è già un successo. Centinaia sono stati i visitatori che in queste ore hanno voluto scoprire, rimanendo affascinati, il forte legame che unisce l’opera di Pasolini, in particolare il suo film “Il Vangelo secondo Matteo” e quella di Piero della Francesca con “La Leggenda della Vera Croce”. I primi due giorni di mostra, poi, hanno fatto da traino all’evento fuori programma di domenica sera all’Arena Eden. Una bellissima platea di pubblico era presente al cinema Eden per assistere alla proiezione del film “Il Vangelo secondo Matteo”. E davvero memorabile è stata l’introduzione, appassionata e rigorosa, che il vescovo di Arezzo Mons. Riccardo Fontana ha regalato ai presenti prima dell’inizio del film.
Il Passioni Festival è patrocinato da Fondazione Guido d’Arezzo, Camera di Commercio e Regione Toscana. Ed è stata realizzata con il sostegno di Chimet, Italpreziosi, S.I.S.-soluzioni integrate per la sanità, Centro Chirurgico Toscano, Marconi arredamenti, LFI, Atlantide audiovisivi e la collaborazione di Confcommercio Arezzo, Tenuta di Frassineto, Idrocalor Crispino, Centro Guide di Arezzo e Provincia, Feltrinelli Point, Officine della Cultura, Ristorante la Pieve, Ristorante Antica Fonte, Ristorante Mani in Pasta, Vogue Hotel.
Il Festival entra nel vivo martedì 28 giugno, con i primi grandi ospiti di questa decima edizione. Si parte alle 18:15 all’Arena Eden con un’esibizione di danza in omaggio a Pasolini, intitolata “Arte un linguaggio universale – la danza rende omaggio a Pier Paolo”, a cura dell’Associazione culturale aretina “Progetti per la Danza” con la partecipazione dei ballerini di Alfa Ballet di Arezzo.
Alle 18:30 l’ideatore del Passioni Festival Marco Meacci insieme al giornalista Nicola Brandini introdurranno i primi grandi ospiti della serata. Ci sarà lo scrittore Fulvio Abbate che presenterà il suo ultimo libro edito da Baldini e Castoldi “Quando c’era Pasolini” in una conversazione con il giornalista e scrittore Tommaso Cerno.
La serata proseguirà alle 21:30, sempre all’Arena Eden, con un altro super ospite d’eccezione, che Pasolini l’ha conosciuto bene: l’attore Ninetto Davoli, presente in molti film diretti da Pasolini come ad esempio “Il Vangelo secondo Matteo”, “Uccellacci e uccellini”, “Edipo Re”, “Teorema” e altri. Alla presenza di Ninetto Davoli, che converserà con il giornalista Mattia Cialini e ci racconterà il suo legame con l’intellettuale e regista italiano, verrà proiettato il film del 1966 “Uccellacci e uccellini”, nel quale Davoli è protagonista insieme a Totò.
Tutti gli eventi del Passioni Festival sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
L’introduzione di Mons. Riccardo Fontana al film “Il Vangelo secondo Matteo”:
“Mi fa molto piacere poter parlare di Pasolini, che è stato ed è un grande artista, e quando ci si misura con l’arte dobbiamo sempre fare un passo indietro. In un’epoca in cui siamo assaliti da immagini di ogni genere, la purezza dell’arte merita il silenzio. Credo sia doveroso cogliere il senso alto di questo film, che evoca dei temi altissimi della nostra generazione. Ci sono vari modi di approcciare la dimensione religiosa, ma anche chi la nega vi partecipa. E questo film è un capolavoro. Andrò alla mostra realizzata dal Passioni Festival per vedere i legami esistenti, e già si possono cogliere, tra Piero della Francesca e Pier Paolo Pasolini. Ma la delicatezza con cui Pasolini va sul tema del Vangelo meriterebbe una riflessione ampia. Vorrei cogliere alcuni aspetti, in sintesi: la scelta dei silenzi, ad esempio, che non sono quelli del cinema muto dove ci può stare dentro tutto quello che vogliamo, ma sono silenzi che parlano. Il film, poi, è intenzionalmente lungo per dare spazio al pensiero. E poi un’operazione altissima: il protagonista, Enrique Irazoqui, riesce con un volto da statua greca a presentare il messaggio di Cristo fuori dal tempo. È il bello universale. In Pasolini, infatti, il bello e il buono si confondono molto spesso, perché sono la stessa cosa. E infine vale la pena di dire quello che il Vangelo secondo Matteo non è: ovvero che non appartiene solo alla parte ecclesiastica, ma è di tutti, anche se è fedelissimo al testo evangelico. C’è un’estrema delicatezza di rispetto, un bello asciutto e pulito, elegantissimo”.